venerdì 29 gennaio 2010

Pensieri pericolosi

Pamela Pini, promettente playmaker pistoiese, pensò: ‘potrei palleggiare, poi potrei passare; però potrei pure penetrare’. Partì. “Porca paletta! Pari Petrovic … perché prima parti, poi pensi” propria panchina polemica parlò.

Poco perspicace, Pamela, pensando poterselo permettere, promise pure peggio; puntando prepotentemente proprio preparatore, prontamente partì pedata portentosa prendendo pieno perone.

Pagano pregò. Poi però preparatore parve prontamente prender posizione.
Potrei pure proseguire, però poche parole possono por punto: perché Pamela, pentitasi, piangendo, pestando pesantemente parquet prematuramente prese posto per Pistoia.

lunedì 25 gennaio 2010

Bada Bum Bada Bum Cha Cha #8 - la pizza

Parzialmente distrutte dall'intensa settimana di allenamenti e soprattutto scioccate dall’inusuale appuntamento per la partita (normalmente ci sarebbe stato “solo” allenamento), le baloncestogirls9697 hanno disputato venerdì l’ottava partita di campionato. Nonostante tutto hanno portato a casa altri due punti d'oro contro Montecatini.

Dopo aver giocato oltre metà della partita sotto l’effetto di un cocktail di anestetici, la formazione fiorentina ha prima recuperato il distacco di 8 punti inferto dalle ospiti nel corso dei primi due tempi, quindi ha avuto l’energia per reagire nelle fasi finali della gara. Con una repentina quanto improvvisa reazione le baloncestogirls9697 a partire dal 5’ del terzo tempo hanno messo in campo un pizzico di aggressività e sprazzi di lucidità che le hanno permesso di imporsi per 60 a 41. L'uscita per cinque falli a 4' dalla fine dell'incontro della montecatinese gi?96 può aver contribuito al mancato rush finale delle ospiti, ma ancora più determinante è stato l’incitamento dagli spalti con la promessa di una pizza fumante.

I primi due quarti sono stati tutto di marca ospite. La difesa delle baloncestogirls9697 ha espresso una rapidità pari a quella di un bradipo e soprattutto la reattività nel recupero dei rimbalzi, ha consentito alle avversarie almeno tre tiri per azione, fortunatamente per le padrone di casa con una media di realizzazione non particolarmente prolifica.

Dopo la pausa e il tentativo di scuotimento da parte di coachesseti78 le ragazze bianco-viola sono scese in campo riuscendo a contenere lo sbadiglio e lentamente a ridurre il distacco. Nonostante la decisione unanime delle baloncestogirls9697 di durare meno fatica possibile attuando lo schema del “palla lunga e pedalare” in alternativa al “tiro da fuori qualcuna penserà a recuperare”, dalla panchina la reazione non si è fatta attendere. Lo strategico minuto di sospensione dopo soli due minuti dal rientro in campo e i decibel che lo hanno scadenzato, hanno rimandato le ragazze in campo con le code stravolte, gli occhi stralunati ma la giusta decisione per affrontare “serenamente” la conclusione della partita.

La gara si è chiusa con un gratificante 60-41 per la compagine fiorentina che ancora una volta ha dato prova di notevole spirito agonistico-gastronomico.

Avanti il prossimo.

giovedì 21 gennaio 2010

La piastra stiracapelli

Cici96 ieri aveva una crosta sulla fronte. “Ehm si ... mi sono stiraha, no? E mi sono strusciaha, allora mi sono bruciaha. Un male”.

L’episodio deve essere stato più o meno questo.

Dopo essermi lavata la testa, mentre mi sistemavo l'acconciatura con la piastra stiracapelli, l’ho inavvertitamente avvicinata alla fronte. Avendo la piastra stiracapelli una potenza di 500 Watt, il contatto mi ha procurato una vescica molto dolorosa.

Senza arrivare all’eccesso.

Sono una ragazza molto vanitosa e i miei capelli crespi mi fanno dannare. Generalmente dopo il trattamento con balsami e unguenti è necessario che li lisci per dare una piega. Per questo uso una piastra stiracapelli con rivestimento in ceramica/tormalina che permette un effetto scivolante perfetto sul capello pur nel totale rispetto della fibra capillare. L’unione del metallo e della ceramica delle piastrine, permette un elevato e duraturo potere riscaldante, facendo raggiungere allo strumento una potenza di 500 Watt, comunque regolabile con due livelli di temperatura. Nonostante la tecnologia a ioni elimini l’elettricità statica e regoli le scosse, non è sufficientemente sviluppata con un sistema di autospegnimento all’eccessivo avvicinamento al cuoio capelluto. Essendosi per l’appunto verificato questo evento ho solo potuto constatare un repentino innalzamento della temperatura epidermica che mi ha causato una considerevole sofferenza oltre che una piaga esteticamente sgradevole.

Sarebbe bastato.

Ho usato la piastra stiracapelli per lisciarli, ma l’ho avvicinata troppo alla fronte senza accorgermene e mi sono bruciata. Ho sentito molto male e mi è venuta una galla.

lunedì 18 gennaio 2010

Memorie dell'Amelia

Mio nonno è diventato vedovo molto presto. Al pollice porto la sua fede, c’è scritto “27.XII.1937”. Nel 1939 è nata la mia mamma, quindi nel ’40, richiamato al suo dovere dalla Patria in guerra, partì per l’Africa. La leggenda narra che abbia combattuto un giorno. Quindi dalla sabbia africana sia stato portato in India. Ha visto l’Everest ed è diventato un campione a dama. E’ tornato a casa nel ’46. Nel ’48 sono nate le sorelle gemelle della mia mamma. Nel ’50 la nonna piemontese è morta. Formalmente gli anni di matrimonio sono stati 12, effettivi 4 e mezzo.

All’epoca usava che le ragazze delle famiglie povere e numerose, dalle montagne venissero a servizio in città. Non che la mia famiglia fosse particolarmente abbiente, ma vitto e alloggio erano garantiti e in casa c'era bisogno di una mano. Arrivò l’Amelia: parlava per aneddoti e faceva un pollo arrosto spettacoloso.

“In paese c’era una famiglia con tanti figli: il primo si chiamava Primo, il secondo Secondo, poi la Maria, quella non manca mai. Dopo Sesto e Settimo, nacque una bambina. La chiamarono Finimola

“In paese c’era uno tipo che andava sempre in bicicletta ed era sempre ubriaco fradicio. Un giorno cadde in un fosso e da lì per attirare l’attenzione iniziò ad urlare: “Son Felice, nel bottino!!! Son Felice, nel bottino!!!”. I suoi concittadini, montanari di confine ma con il gene toscano gli rispondevano:”se sei felice allora restaci””

“In paese c’era un ragazzino che si chiamava Saverio, l’era tanto birbante e combinava un sacco di marachelle. La sua mamma però gli voleva bene, e allora gli diceva: “via Saverio, se tu mi ritrovi il mestolo per la polenta che non mi riesce di trovare allora ti perdono”. E Saverio “cercava, cercava” e dopo un po’ arrivava con il mestolo, che prima aveva nascosto. Allora la mamma gli diceva: ”hai visto, meno male che tu ci sei te, che tu mi trovi sempre tutto”.

“In paese c’era un uomo che si chiamava Minutino. Perché non aveva voglia di lavorare e quando gli chiedevano di fare qualcosa rispondeva sempre: “ora lo fo, aspetta un minutino … voglia di lavorà saltami addosso””

Montepiano, poggio e piano, acqua pendente, bello il paese ma brutta la gente”.

giovedì 14 gennaio 2010

Bada Bum Bada Bum Cha Cha #7

Brevissimo ma doveroso aggiornamento. Le superbaloncestogirls9697 hanno espugnato anche Pistoia 44-59. Avanti il prossimo.

***

Nell'occasione segnalo questo bel video e ringrazio Max Ulivieri per il suo progetto e per contribuire a farci capire la nostra diversità.



ma soprattutto per segnalare a tutti la prima partita del girone di ritorno del

Campionato nazionale Mini basket in carrozzina
Domanica 17 gennaio 2010 ore 15.30
Palacorveciano - Via De Robertis

Volpi Rosse Firenze – Magic Basket Parma

lunedì 11 gennaio 2010

Bada Bum Bada Bum Cha Cha #6

Per la partita delle baloncestogirls9697 la federazione ha designato l’arbitro che, arrivato 5 minuti prima dell’inizio, ha fatto il “riconoscimento”. E’ un termine sintetico per dire che ha controllato che tutte le ragazze avessero i documenti a posto: documento di riconoscimento con fototessera, tesseramento presso la federazione italiana pallacanestro e visita medica sportiva con idoneità all’attività agonistica valida.
Una giocatrice avversaria non era in regola, semplicemente perché disputando più campionati per la sua società i suoi documenti erano rimasti in un altro raccoglitore. Il problema è stato che l’arbitro applicando il regolamento non intendeva farla giocare … le proposte sono state: ci facciamo mandare una mail sul cellulare … “no, perché non so se vale”; allora un fax … “ecco si il fax si perché almeno è su carta” (?!).

La reazione della madre della ragazza è stata: “ma via! la mi’ figliola, la conoscono tutti come un' pole giocare? almeno se la me lo diceva prima un’ facevo un viaggio a vuoto, potevo rimanere a stirare”. L’arbitro superato il momento di smarrimento per aver così ignominiosamente rovinato il pomeriggio di una brava madre di famiglia ha replicato: “… ma il regolamento …”. La signora, evidenziando un carattere pratico e concreto lo ha interrotto: “vabbè dirò a’i’mi’marito di cercarlo … chissà icché trova”
Nonostante anche noi confermassimo di conoscere la ragazza che tra l’altro era stata allenata dalla stessa esseti78 nelle selezione regionali, l’arbitro è stato irremovibile, ha fatto il suo dovere: un applauso all’arbitro.

Abbiamo perso 55-66 con una bella prestazione intensa e soprattutto con una reazione nel terzo e quarto tempo che ha rimesso in gioco tutto … se solo ci fosse stato un altro tempo a disposizione … ma con un arbitro così fiscale non si poteva sperare tanto.
Per la cronaca: nel corso del secondo tempo è arrivato, via fax, inviato alla cartoleria vicino alla palestra, il documento della ragazza che ha così potuto contribuire alla nostra sconfitta.

Per la legge dantesca del contrappasso, quando sono tornata a casa mi sono messa a stirare.

martedì 5 gennaio 2010

Ho un sassolino nella scarpa …

Che fo lo tolgo o lo lascio? Il punto è che se lo lascio il fastidio non darà tregua e dal piede salirà, salirà e salirà fino al cervello. E lì rimbalzerà da una parte all’altra senza tregua, non trovando alcun ostacolo nel mezzo. Se lo tolgo so già che mi pentirò.

Prendo spunto da questa riflessione di Igi69:“la lunghezza dei pantaloncini è inversamente proporzionale al cervello della giocatrice”.

Ingredienti del post:

· Chi mi conosce personalmente sa quanto sia sensibile al tema del look. E’ noto poi come il mio segno zodiacale, la bilancia, sia costantemente guidato dal gusto e dall’estetica.

· Il movimento della pallacanestro in particolare quello femminile è in crisi.

Osserviamo con attenzione le foto sottostanti sono semplici pubblicità trovate su internet.









tipico abbigliamento da pallavolista donna










tipico abbigliamento da cestista donna



Lungi da me pensare alla mercificazione del corpo delle donne, (con l’occasione saluto tutte le amiche del blog), ma neanche degradarlo così miseramente. Anche la modella con il broncio, ma si può!!!!

La pallacanestro femminile si può salvare, rivestiamola!” (pubblicità progresso)

Il perché "mi pentirò" sta negli impietosi commenti sulla cellulite che inevitabilmente gli spettatori, mariti, compagni e fidanzati, ci riserveranno.
 
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