Alle 20.05 di domenica 14 febbraio c’erano 2 persone sotto la pensilina della fermata Sansovino. La signora con il cappotto rosso sorrideva
parlando al telefono, stava raccontando al nipotino che insieme con il nonno (il signore con il piumino nero e il cappello calato sugli orecchi) avevano fatto una girata bellissima. Da Via del Sansovino a Scandicci poi da Piazzale della Resistenza a Piazza Stazione a Firenze andata e ritorno e poi ancora andata e ancora ritorno e per provarle tutte avevano deciso di scendere anche a De’ André, una delle fermate intermedie. Il nonno aveva anche parlato con il conducente (anche se non si sarebbe potuto, ma oggi è un giorno speciale perché è la festa degli innamorati e poi c’è stata l’inaugurazione). Gli aveva chiesto qualche informazione sul funzionamento del tram: a quanto andava, quale velocità massima raggiungeva, come faceva a frenare, come funzionava il sistema dei semafori, se c’era un sistema di frenaggio di emergenza, quante persone al massimo potevano entrare nel tram, se c’era un massimo di carico, se era come guidare l’autobus, se era più difficile che guidare un autobus. Il nonno era molto soddisfatto. Il conducente li aveva salutati quando erano scesi.La signora con il cappotto rosso dopo aver riattaccato ha preso il marito sotto braccio e continuando a sorridere gli ha detto andiamo a casa ora sono un po’ stanca. A piedi si sono avviati verso Borgo San Frediano.



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