Il prossimo 3 dicembre a Milano ci sarà un importante forum per Top Manager sul tema “Performance migliori e sostenibili”. Ospite d’onore Robert Kaplan che nel 1992 insieme con David Norton, pubblicò un articolo sulla Harvard Business Review dal titolo: “The Balanced Scorecard. The measure that drive performance”. L’articolo ha segnato un punto di svolta nel concetto di gestione e strategia aziendale: da monodimensionale, in cui unica chiave di lettura dell’andamento era l’aspetto economico e finanziario, ad una visione bilanciata delle diverse componenti della gestione aziendale (soddisfazione del cliente, fornitore e dei dipendenti, controllo finanziario e ottimizzazione dei processi).
Embè, e chi se ne frega “diranno subito i miei piccoli lettori”. Frega perché gli autori usarono la definizione di Balanced scorecard prendendo come riferimento i tabelloni utilizzati nelle gare di baseball e di pallacanestro. Infatti ad integrazione del semplice punteggio in questi due sport il tabellone riassume una combinazione di tante variabili, che possono aiutare per attuare la strategia vincente.
Faccio un esempio: la mia squadra sta vincendo di due punti, a 8 secondi dalla fine ma fortunatamente ho ancora un time-out a disposizione, per calmare le ragazze e spiegare che dalla rimessa da fondo campo devono gestire la palla, muoversi negli spazi per offrire buone linee di passaggio e non affrettare inutili tiri. Inoltre è prevedibile che le avversarie cercheranno di fare fallo ma non essendo in bonus, non andremo comunque a tirare i liberi. Rientrati in campo, lamiaplay prende la palla e inizia una galoppata furibonda verso l’area avversaria dove nel frattempo contravvenendo ad ogni logica di rimonta si erano beatamente schierate le 5 avversarie … lamiaplay si schianta alla velocità di 400 km orari sulla pancia dell’avversaria che ritrovandosi il pallone tra le mani, parte a sua volta, a galoppare in senso opposto. Mancano 4 secondi, 3 secondi…terzo tempo, 2 secondi… tiro, 1 secondi…fischio dell’arbitro, canestro buono e tiro libero. L’avversaria mette dentro anche il tiro libero.
Traduzione in termini aziendali: la mia azienda è posizionata nel settore della produzione di presine da cucina, ha un buon mercato e qualche modello ricamato da lanciare. Il maggior concorrente vorrebbe buttare sul mercato tutte le sue risorse economico-finanziarie, per lanciare a dovere la super-presina-magnetica-ergonomica, ma le banche hanno chiuso i rubinetti. Inoltre la nostra fanta-presina-con-le-ali-acchiappa-mestolo è diventato nel tempo un oggettino molto richiesto. A Natale abbiamo dato un premio produzione extra a tutti i dipendenti. Mando gli auguri di buone feste anche al mio fornitore, con cui posso chattare via skype. Che mi ricambia gli auguri, dicendomi di aver regalato a sua suocera la super-presina-magnetica-ergonomica che le era piaciuta tantissimo, talmente tanto che l’aveva regalata a tutte le amiche e alle amiche delle amiche riempiendo di richieste tutti i grandi magazzini della città (che esponevano “solo” quelle insulse fanta-presine-con-le-ali-acchiappa-mestolo).
Morale: nonostante avessi bilanciato (balanced) l’interpretazione dei dati forniti dal tabellone (scorecard), la strategia non è stata vincente quindi vorrei domandare a Mr Kaplan: what do you propose to turn on the brain of all variable? (trad: cosa propone per accendere il cervello di tutte le variabili?).
I’ll wait for the next book.
giovedì 19 novembre 2009
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